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The Last Day: la fine del mondo su YouTube

Una immagine tratta da The Last DaysFesteggiare l'ultimo giorno del mondo per ritrovare se stessi e chi si è perso in uno vita vissuta al limite: Marco Costa presenta The Last Day, web serie italiana che sarà fruibile gratuitamente sulla piattaforma di YouTube

Nel cuore di Roma, in una location suggestiva come lo Shari Vari, ha avuto luogo la presentazione di The Last Day. L'aria nella sala è rilassata, ed è grande la curiosità per questo nuovo progetto. La novità è il format utilizzato, ovvero la web serie. Nata da un'idea di tre amici, l'ultima fatica di Marco Costa sfrutta uno dei mezzi di comunicazione più potenti e di più facile utilizzo al mondo, ossia Internet e il suo smisurato numero di utenti.
Ambientata nella Roma dei giorni nostri, la serie parla della festa per la fine del mondo, come predetto dai Maya per il 21/12/2012, organizzata da una star in declino con problemi di droga che decide di usare, come pretesto, la fatidica data, per riunirsi con gli amici o presunti tali, in una escalation di eventi ed intrecci che porteranno ad inaspettati risvolti. 
La serie di sette mini puntate, della durata che varia da i cinque ai sette minuti, sarà caricata sulla piattaforma YouTube e sarà fruibile gratuitamente da tutti gli utenti. Il progetto è giovane come il cast e il pubblico a cui mira e spera di catturare, puntata dopo puntata. 
Tra gli interpreti principali figurano Matteo Branciamore, Emanuele Propizio, Andrea Montovoli e Nathalie Rapti Gomez.

Come è nata l'idea di questa serie?
Marco Costa: L'idea è nata durante un pranzo a Fregene tra amici in uno dei tanti nostri incontri in cui ci capita di incontrarci spesso per discutere e per parlare un po' di ciò che ci interessa, il mondo dello spettacolo. Nata un po' per caso, abbiamo cercato di capire se poteva esserci la possibilità economica di crearla.

Quanto costa una web serie?
M.C.: I costi sono stati molto contenuti, il budget non era alto e abbiamo cercato di fare il meglio con quello che la produzione ci ha concesso. A qualcuno del cast abbiamo anche dato una quota di  produzione. L'unico vero costo è stato quello della troupe, perché abbiamo girato per sette giorni consecutivi. L'appartamento che fa da location unica della serie ci è stato gentilmente concesso dal nostro produttore.

Si può dire che il format scelto è poco remunerativo?
M.C.: E' chiaro che le puntate, essendo inserite sulla piattaforma di YouTube, non saranno a pagamento e per questo i guadagni saranno minimi, ma noi non puntiamo al lucro fine a se stesso, ma ad avere una buona visibilità grazie alle potenzialità di Internet. Inoltre la piattaforma telematica ci dà una libertà espressiva che non è facile ottenere nel cinema e nella televisione.

Come mai avete scelto questo format?
M.C.: Lo abbiamo scelto perché ci sembrava il modo migliore per creare qualcosa di nuovo sfruttando il web e per riferirci ad un pubblico giovane che va verso il futuro. In molti Paesi le web serie sono già un format molto sfruttato, come sempre in Italia siamo ancora un po indietro, ma noi The Last Day speriamo di dare inizio ad un nuovo filone creativo.

Un buon cast ed un'idea nuova e fresca, uniti alle immense capacità di comunicazione di Internet, possono fare di questa serie, che non chiede o pretende molto, un nuovo fenomeno giovanile, come tanti se ne vedono di questi tempi.
 

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