Dream Team - Recensione
- Scritto da Nunzio Magistro
- Pubblicato in Film in sala
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Mettete insieme un gruppo di ex-calciatori un po' matti, un'isoletta bretone, una squadra dilettante, un gran numero di battute a effetto e gang esilaranti e avrete una commedia calcistica con annessi buoni sentimenti. Questo e molto altro è Dream Team, l'ultimo film di Olivier Dahan, campione d'incassi in Francia
Patrick Orberà, interpretato da José Garcia, è un ex-stella del calcio, caduta in disgrazia, con diversi problemi, tra cui l'alcolismo, che per via della sua dissennata condotta di vita ha perso il diritto di vedere la figlia. La condizione perché possa riacquistare tale diritto è che trovi un lavoro stabile. Spinto da ciò, accetta l'offerta di allenare la squadretta dilettante di una piccola città bretone, che ha l'obbiettivo di vincere i prossimi due turni di coppa di Francia, così da avere i soldi per salvare la fabbrica di sardine su cui si regge l'economia della stessa isola. Per raggiungere l'obbiettivo, Orberà chiederà aiuto ai suoi ex compagni di nazionale.
Dahan mette a nudo i difetti del mondo del calcio professionistico, facendo parodia degli eccessi e mettendo il tutto a confronto con la semplicità di gente che usa il calcio come passatempo e modo di aggregazione. Il suo film è a tratti esilarante, con gag davvero divertenti. Nelle figure degli ex- giocatori professionisti sono ritrovabili spunti presi da giocatori reali: ne sono esempi il personaggio di Orberà, per il quale sembra sia stato preso spunto da Maradona, e nel granitico difensore centrale di colore, interpretato da Omar Sy, coprotagonista di Quasi amici, si può intravedere una somiglianza con l'ex difensore della nazionale transalpina, Lilian Thuram.
In conclusione, un film per tutti, che promette risate a grappoli e che non pretende di essere più di quel che è, ovvero una comica favola calcistica con tanto di morale, ravvedimento e buoni sentimenti.