Il potere dei soldi - Recensione
- Scritto da Anna Maria Possidente
- Pubblicato in Film in sala
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Un ragazzo che insegue il grande sogno americano è costretto a scontrarsi con la dura realtà, rappresentata dal potere che tutto avvolge e tutto inghiotte inesorabilmente. Ed è così che ci si trova, senza rendersi conto, dal presentare al proprio capo un progetto lavorativo che può rappresentare la svolta nella vita, a essere invischiati in una tremenda faida tra due dei più potenti magnati delle telecomunicazioni.
Il regista Robert Luketic (già noto anche per La rivincita delle bionde e Quel mostro di suocera) riprende il bestseller del 2004 Paranoia (titolo originale del film) che, a detta della stampa americana all’epoca, aveva tutte le carte in regola per diventare un film divertente e con colpi di scena continui. L’autore, Joseph Finder, è anche membro dell’Associazione degli ex funzionari dei servizi segreti e ha scritto spesso di spionaggio e di politica internazionale.
Evidentemente Luketic non ha colto fino in fondo lo spirito del libro e lo ha trasposto sul grande schermo in maniera un po’ troppo semplificata (e diciamo pure, in larga parte, scontata!) riportando sempre le azioni del protagonista sulla scia delle buone intenzioni e del buonismo. Adam Cassidy non è il giovane ambizioso dal lato oscuro e intrigante, ma una persona brillante dal punto di vista lavorativo, che entra sotto mentite spoglie nella società diretta rivale con quella per la quale lavora, soltanto per bisogno. La voglia di fare il salto di qualità c’è, ma si percepisce maggiormente il senso del dovere del ragazzo verso un padre malato e non in grado di coprire le spese di un’assicurazione sanitaria. Liam Hemsworth interpreta bene il ruolo del giovane che, senza raccomandazioni cerca, di farsi largo nel mondo degli affari accanto a due co-protagonisti del calibro di Gary Oldman e Harrison Ford, che conferiscono un certo brio alla vicenda.
Le intenzioni erano buone, come molte delle sequenze (specialmente quelle in cui Oldman e Ford si trovano a confrontarsi faccia a faccia), ma Il potere dei soldi perde molto nel cercare l’happy ending a tutti i costi, diventando a tratti banale e noioso.