La madre
- Scritto da Nunzio Magistro
- Pubblicato in Film in sala
- Stampa
- Commenta per primo!

Cosa può accadere di peggio, a due bimbe, oltre a perdere entrambi i genitori in una tragedia familiare, e rimanere abbandonate in una fredda foresta americana? L'essere adottate da qualcosa di attento, presente, assurdo e paurosamente protettivo: una madre.
Al centro dell'attenzione ci sono infatti due bambine che scompaiono nei boschi il giorno dell'uccisione della loro madre. Quando vengono salvate anni dopo e cominciano una nuova vita, qualcuno o qualcosa inizia a perseguitarle di notte...
La paura, lo sfocato incedere e la teatralità la fanno da padrona, nel lungometraggio di esordio di Andrés Muschietti La madre, prodotto da Guillermo del Toro, non nuovo alle situazioni dark e fantastiche (lo si ricorda per Il labirinto del fauno). Malgrado le forti connotazioni horror, si evince una esaltazione del ruolo materno e del rapporto tra l'essenza dell'amore di una madre e la figura filiale, in un'unione che va oltre la paura e che fa riflettere sul fatto che, malgrado tutto, malgrado il terrore che possa seminare, ciò che ci ha accudito e ci protegge rimane 'la Madre'.
Il film è ben girato, dai tratti forti, decisi: le storie di spettri e vecchie leggende non sono nuove, certo, ma il contesto, la drammaticità esasperata che lo caratterizzano e quel celato seppur ravvisabile sentore di morale, di sottotesto, oltre il semplice e puro terrore, fanno somigliare quest'opera orrorifica ad una macabra fiaba dei fratelli Grimm.